MESSINA – Uno spazio verde aperto a tutti e un museo del terremoto all’interno dell’edificio. Tutto da realizzare con il Comune e l’università di Messina. Questa è la proposta dell’Ingv sul Parco Aldo Moro, di recente occupato dall’Unione inquilini, oggetto adesso di polemica tra l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e l’Amministrazione comunale.
“Ho parlato stamattina con il sindaco, Renato Accorinti, e la conversazione mi è sembrata senza dubbio convergere su posizioni più adeguate”, commenta Carlo Doglioni, presidente nazionale dell’Ingv.
Sembra così aprirsi uno spiraglio per il futuro del Parco di Viale Regina Margherita dopo le ultime dichiarazioni di Enzo Cuzzola, assessore al patrimonio, che hanno provocato la reazione di Ingv: “La proprietà è senza dubbio nostra”, sottolinea Doglioni.
E spiega: “È vero che il Parco ci è stato concesso nel 1949 con la clausola che se fosse caduto in disuso, la proprietà sarebbe tornata al Comune. È vero anche, però, che abbiamo fatto tutti lavori di manutenzione necessari e li abbiamo fatti di recente perciò la clausola non è pertinente”.
Così infatti scrivevano lo scorso maggio dall’Ingv al Comune: “È necessario ribadire in questa sede che I ‘Ingv, mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana Parte II n. 18 del 30.04.2009 (all.3), aveva avviato le procedure per concedere in appalto i lavori di ristrutturazione dell’intero immobile al fine di renderlo ancora più idoneo alle moderne tecnologie in uso nel settore sismologico e vulcanologico, utilizzabili anche da remoto, potendo disporre di collegamenti con le strutture operative centrali dell’Istituto. Ciò è avvenuto regolarmente ed i lavori sono stati terminati nell’anno 2012”.
Dopo il 2012 si era invece pensato di concedere in comodato d’uso al Comune, il parco. Un comodato d’uso che dal Comune si voleva esteso fino a 99 anni, mentre l’Ingv lo ha proposto per 29.
La proposta era stata messa nero su bianco dall’Ingv e inviata al Comune lo scorso ottobre. Una proposta per la quale però l’Ingv non ebbe alcuna reazione. Silenzio tombale anzi da parte dell’Amministrazione, tale da spingere Doglioni a riscrivere al Comune il maggio successivo, ovvero cinque mesi fa: “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) inviava al Comune di Messina, con nota pec in data 09.11.2016 prot. 13503 (all.l) la Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 261 del 10.10.2016 con la quale veniva approvato lo schema definitivo del Contratto di Comodato avente ad oggetto la concessione in comodato al predetto ente locale, di alcune porzioni dell’Osservatorio Geofisico di Messina, in particolare dell’area a verde. Tale determinazione scaturiva a valle di una serie di incontri tra i rappresentanti degli enti in questione. Successivamente all’avvenuta ricezione della documentazione a mezzo pec (all.2), la scrivente Amministrazione rimaneva in attesa della formalizzazione definitiva dell’atto, non avendo a tutt’ oggi ricevuto alcun riscontro a riguardo”.
Nessun riscontro a riguardo fino al 5 maggio: “Ma anche dopo questa nota, nessuno da Messina ci ha risposto”, sottolinea Doglioni.
Un’impasse di almeno un anno, in cui l’Amministrazione comunale non ha mai degnato l’Ingv di una reazione.
Una questione ora risvegliata dall’occupazione dell’Unione inquilini: “Siamo preoccupati – conclude Doglioni -, siamo noi i responsabili di quell’area, quindi noi a rispondere legalmente dovesse succedere qualsiasi cosa, per questo abbiamo chiesto alla polizia municipale di intervenire. Sia chiaro però che l’Ingv ha tutta l’intenzione di rendere fruibile per tutti il Parco, per questo la nostra proposta è pronta dall’ottobre dell’anno scorso”.
Quindi, il Comune di Messina è proprietario dell’area, che ha dato in comodato a Ingv con l’obbligo della cura. Oggi il parco è abbandonato e Ingv lo vuole dare in comodato al Comune di Messina, che rimane il proprietario. E si meravigliano pure che il Comune non risponda!