MESSINA. Il decreto era appena entrato in vigore, a mezzanotte, e a Messina avevano appena finito di riversarsi decine di auto, in fila agli imbarcaderi di Villa san Giovanni sin dalle 20 di ieri, per un nuovo mini esodo, vietato dal nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri, dall’ordinanza regionale del 19 marzo emanata dal presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, e che sarà vietata anche dall’ultima ordinanza del sindaco Cateno De Luca.

Secondo l’ordinanza regionale, gli unici ammessi sul suolo cittadino dovrebbero essere gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate, gli operatori sanitari pubblici e privati, i lavoratori pendolari, quanti dimostrano comprovate esigenze di lavoro, per gravi motivi di salute e chi si trova in situazioni di necessità. Si è parlato a più riprese anche della possibilità di schierare l’esercito per controlli. Niente.

Non è più valida, tra l’altro, la motivazione del rientro a casa, residenza o domicilio, esplicitamente cassata nel decreto (era invece previsto nei precedenti).

Prima che il decreto entrasse in vigore, però, in Sicilia sono entrate altre centinaia di persone, apparentemente indisturbate: segno che la catena di comando è saltata. Nonostante i divieti di spostamento già in vigore nel decreto dell’8 marzo, a Villa San Giovanni si sono registrare auto in fila in ogni corsa del giorno. Nelle foto in basso si vedono, rispettivamente, le auto in attesa della corsa di ieri alle 22, di ieri pomeriggio,  e delle prime luci dell’alba di domenica mattina. Inoltre, secondo la Polizia Municipale, qualche veicolo è rientrato anche stamattina con la prima traghettata giornaliera, incolonnandosi da Villa già da questa notte.

 

Ad intervenire sulla questione, un imbufalito presidente della regione Siciliana Nello Musumeci: “Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”, ha scritto ieri, poco prima della mezzanotte, il governatore. Nel frattempo, però, per tutte e quattro le corse giornaliere, le auto hanno attraversato lo Stretto senza problemi.

Mezz’ora dopo, un ulteriore post: “Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, solo i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. Basta. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno.”

Una nota anche da parte del sindaco Cateno De Luca, che se la prende col governo: “I ministri che non riescono a far rispettare le proprie ordinanze non dovrebbero dimettersi? Si continua con la logica della Sicilia pattumiera d’Italia! Ecco come si presentava qualche ora lo Stretto di Messina. Mi auguro che sia gente autorizzata in base alle nuove disposizioni”.

 

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