MESSINA. Lo scontro istituzionale? “È servito a far passare un messaggio di estrema emergenza”. Cateno De Luca sotterra l’ascia di guerra con il governo e la prefettura, e scende a più miti consigli: “Abbiamo ribadito un principio, ma non cerchiamo lo scontro con nessuna figura istituzionale”, ha spiegato De Luca, che ha impiegato i tre giorni trascorsi a scrivere ordinanze in contrasto col decreto del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, e a farsele rendere inefficaci dal Prefetto Maria Carmela Librizzi. Il tutto è servito “per raggiungere il nostro obiettivo, sensibilizzare i nostri cittadini”. L’appello accorato che De Luca Lancia è sempre quello, “state a casa”, consiglio oggi saggiamente ribadito senza gli isterismi dei giorni precedenti.

“Sulla scorta della nota del prefetto che ha reso inefficace la nostra ordinanza, abbiamo rivisto il provvedimento”. In pratica, sarà ritirata l’ordinanza della discordia, la 60, e al suo posto ne saranno emanate tre. La prima riguarderà il movimento all’interno del Comune: l’ordinanza si limita a riprendere le misure disposte dal decreto della presidenza del consiglio dell’8 marzo, chiudendo e lasciando aperto ciò che il governo aveva già detto due giorni fa che doveva chiudere o restare aperto (qui tutti i dettagli su chi prosegue l’attività e chi no). In sostanza, il coprifuoco di De Luca si limita a imporre un orario di chiusura differenziato (in due fasce orarie: dalle 9 alle 15, o dalle 7alle 17) a seconda degli esercizi commerciali (cosa che il decreto non ha previsto). Una soluzione che potrebbe però avere delle ripercussioni: riducendo l’orario si rischia di creare un maggiore assembramento quando i negozi sono aperti, che è proprio ciò che si voleva evitare.

Dalle 9 alle 15 opereranno  saranno tutte le attività non alimentari: i titolari, però, devono garantire la reperibilità (ma non è stato specificato come)

La seconda fascia è quella dalle 7 alle 17, e riguarda chi vende beni alimentari.

Poi c’è chi non ha limitazioni: distributori di carburanti, edicole, tabacchi e titolari di concessioni governative. “Non abbiamo alcun potere su di loro, ma raccomandiamo caldamente perchè si adeguino agli orari”. Invito rivolto anche ai grandi centri commerciali, regolamentati da legge regionale e quindi “immuni” dall’ordinanza.

Un ordine ben preciso è la sanificazione ogni due giorni, e l’igienizzazione ogni sera alla chiusura, con tanto di presentazione di fattura di avvenuta sanificazione.

Sostanzioso passo indietro anche sulla libertà di movimento: “Abbiamo tolto l’ordine di stare a casa (che è diventata un invito, ndr) ma abbiamo lasciato l’ordine di esibire l’autocertificazione per motivare il perché si è in giro”. È prevista però la chiusura delle ville cittadine dal 14 marzo al 3 aprile.

La seconda ordinanza riguarderà il trasporto pubblico locale, quindi valida per per l’Atm, che prevede corse ridotte (18 linee attive e 23 bus e 289 corse dalle 6 alle 21 per i bus, e tre tram e 56 corse, dalle 6.30 alle 20. In pratica si dimezzerà il servizio. E’ prevista anche una sospensione della ztl (quindi i parcheggi blu), e la chiusura dei parcheggi “Fosso di via la Farina e Zaera sud, mentre rimane attivo il Cavallotti, che è automatizzato.

La terza riguarderà l’igiene cittadina: MessinaServizi sarà incaricata della sanificazione del territorio cittadino con tre cicli da tre giorni ciascuno a iniziare da lunedi. La maggior parte dei comuni siciliani ha già provveduto da giorni.

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[…] è costretto a ritirare – ma di volta in volta reitera, con piccole modifiche – ordinanze «coprifuoco» in aperto contrasto con le norme emanate dal governo; e l’altro De Luca, Vincenzo, quello […]