MESSINA. Nonostante il ritardo sulle fantascientifiche previsioni, secondo le quali il 31 ottobre dello scorso anno Messina avrebbe detto addio alle baracche, il risanamento procede, anche se sottotraccia. E non si occupa solo di una casa al posto di una baracca, ma anche un percorso di accompagnamento per uscire dallo “status mentale” di baraccati, e reinserirsi nel mondo del lavoro. Si tratta del progetto “Spazia – Percorsi nuovi di accompagnamento all’abitare e risanamento urbano”, poco meno di nove milioni e mezzo di fondi Pon Metro, per i quali il comune di Messina ha richiesto l’ammissione a finanziamento.
In cosa consiste il programma? Sostanzialmente a “ridurre le numerosi e gravi situazioni di disagio abitativo del territorio comunale, con riferimento sia ai nuclei familiari residenti da anni nelle aree degradate, che alle molteplici situazioni di povertà abitativa, determinata da disagio economico sociale in carenza di lavoro, difficoltà di integrazione e di accesso ad un alloggio idoneo al di fuori di una rete di protezione”, si legge nella scheda.
Nello specifico, “il singolo soggetto o il nucleo familiare in difficoltà, verrà preso in carico con tutti suoi bisogni, orientato verso le soluzioni più adatte alle sue esigenze, e condotto al riacquisto della propria autonomia personale, abitativa, e lavorativa, dall’attività sinergica e coordinata dell’ente comunale con il supporto del servizio sociale professionale, con i soggetti del privato sociale, o auspicabilmente con società in house dello stesso. La recente istituzione della Arisme potrà costituire un valido ausilio efficace raggiungimento di tale obiettivo”.
Il progetto non è solo destinato a chi è ancora in baracca, ma agirà “sostenendo i nuclei familiari che attualmente vivono in situazioni di degrado in abitazioni malsane, baracche, o casette fatiscenti, nel reperimento di sistemazioni idonee alternative, attraverso la combinazione di risorse provenienti dal patrimonio abitativo da quello privato, ma anche favorire l’incontro tra la domanda dei nuclei familiari che non hanno la possibilità di accedere all’alloggio di edilizia residenziale pubblica per carenza dei requisiti per insufficienza di alloggi, con un’offerta diversificata e personalizzata di soluzioni abitative quali appartamenti-volano, alloggi di transito, co Housing, accesso immobili privati con contratti di locazione a canone concordato”.
Saranno destinatari dell’intervento coloro che hanno difficoltà ad accedere al mercato delle locazioni e cioè soggetti e nuclei familiari a basso reddito e rischio di insolvenza, sfrattati per morosità incolpevole, o rimasti privi di abitazione per eventi improvvisi.