MESSINA. Si è tenuto questo pomeriggio il convegno “Diversamente Unime” presso il rettorato dell’Università degli Studi di Messina, voluto fortemente dal rettore Salvatore Cuzzocrea in occasione del “Giro dei due mari con Marzia”, che si terrà 6, 7 e 8 giugno, e per valorizzare l’impegno che il team universitario “Stretto in carena” ha dimostrato nella progettazione di una bici che permetterà alla protagonista della manifestazione cicloturistica di pedalare in modo più accomodante.
A dare inizio all’evento, i saluti iniziali del rettore, con un ringraziamento particolare a Marzia, per gli insegnamenti che la sua testimonianza dà, ed esprimendo il proprio orgoglio nei confronti del team “Stretto in carena”, impegnato nella “Motostudent internatioal competition” per cui nel 2020 correranno ad Aragon con una moto realizzata interamente da loro e autofinanziata.
“Sono molto orgoglioso degli studenti della mia Università, soprattutto quando, in sinergia anche con i privati, si mettono in gioco per migliorare una bicicletta per disabili, e questo non è merito mio, ma della loro sensibilità nel sociale. Solo per questo meritano di essere aiutati e di vincere”, ha continuato.
“Ho sempre avuto grande attenzione per i giovani e per queste tematiche. Questa è una delle tante iniziative che stiamo cercando di portare avanti per rendere questa Università più umana e l’asticella di attenzione sui ragazzi diversamente abili è molto alta. L’ingegnere Davide Mulfari, uno scienziato con un dottorato di ricerca a Pisa, ad esempio, è responsabile di un’unità operativa del nostro ateneo che sta sviluppando, insieme al professore Massimo Villari, una serie di applicazioni per le esigenze dei nostri studenti”, ha poi concluso, evidenziando l’azione di questa amministrazione universitaria verso l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e mentali, scopo di Marzia e del suo gruppo.
A seguire, i saluti dell’assessore alle Politiche sociali del comune di Messina, Alessandra Calafiore, del delegato al Turismo dell’Università di Messina, Filippo Grasso, del delegato provinciale del “Coni”, Alessandro Arcigli, e del presidente del Cus Unime, Nino Micali, che hanno sottolineato l’importanza dello sport quando abbatte le barriere e della famiglia, prendendo come esempio quella di Marzia, dove, ha evidenziato il professore Eugenio Guglielmino, Governatore siciliano del “Panathlon International” e moderatore dell’evento, non vi è alcuna disabilità.
Dopo i saluti delle istituzioni, ha preso la parola il padre di Marzia, Gianni Raineri, raccontando come nasce l’idea di una manifestazione che attraversa la provincia di Messina per abbattere le barriere architettoniche e mentali che emarginano i disabili; e, nel frattempo, al rettorato sono arrivati Salvatore Campanella e Giuseppe La Rosa, due ciclisti di handbike palermitani che, dopo aver sentito della prima edizione, hanno voluto partecipare a tutte le manifestazioni successive.
Salvo, in particolare, dopo aver avuto un incidente che gli ha causato la perdita della sensibilità degli arti inferiori, ha fondato l’associazione “Il vento in faccia” per riunire tutti gli handbiker della Sicilia, esperienza che ha raccontato subito dopo l’intervento del professore di Diritto sportivo Unime, Francesco Rende, e di due ciclisti su un tandem di non vedenti, Francesca Re e Fabiola Modica che, invece, hanno fatto un intervento dal titolo “Vedo attraverso i tuoi occhi e grazie ad essi volo”. Francesca, una donna di 64 anni, infatti, riesce ad andare in bici grazie a Fabiola.
Al termine dell’evento, dopo il coordinatore del corso di studi in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive Unime, Ludovico Magaudda, vi è stata la presentazione del disegno tecnico che Francesco Borzì, responsabile dei “Progetti speciali” del team “Stretto in carena”, insieme alla sua squadra e al professore Giacomo Risitano, ha realizzato su “La Marzia”, la bici che inizialmente il papà della ragazza da cui prende il nome il veicolo aveva realizzato per permettere alla figlia di pedalare, costituendo la versione 2.0 e permettendo la commercializzazione del mezzo.
“Ci troveremo a confrontarci con Università come Bologna, Brescia e Milano che sono sponsorizzate da società conosciute e famose, noi invece siamo di Messina, forse una delle città più povere del Meridione. Vogliamo dimostrare che anche il Sud può competere contro città che hanno un blasone, ed ecco perché il nostro obiettivo è anche sociale: vogliamo dimostrare come l’ultimo non viene messo dietro, e neanche sullo stesso livello degli altri, ma passa avanti”, ha spiegato il facult advisor del team universitario, Giacomo Risitano, sottolineando il cambiamento principale de “La Marzia 2.0”: Marzia non starà più dietro il padre, ma avanti, godendo al meglio la bellezza dello sport.
Il convegno si è concluso con i ringraziamenti anche all’ “Asd cicloturistica” di Castanea del presidente Santino Caprì, con cui Gianni ogni anno realizza il “Giro dei due mari con Marzia”.