MESSINA. Si torna a parlare di Casa del portuale, la struttura di proprietà della Regione, occupata sei anni fa dagli attivisti del teatro Pinelli, e qualche settimana fa semidistrutta da un incendio, sull’esterno della quale è lasciato all’incuria un murales del prestigioso artista di fama mondiale Blu.
A riaccendere i riflettori è Cambiamo Messina dal basso: “Lo scorso 4 aprile avevamo scritto alla Regione denunciando lo stato di abbandono della Casa del Portuale e l’immobilismo della Regione stessa e del Comune nel non dar seguito al Protocollo d’intesa del 2017, che era il primo passo verso un recupero del bene e una sua valorizzazione nell’ottica dell’uso condiviso dei beni con finalità culturale. Avevamo scritto, ci piace ricordarlo, insieme alle 37 realtà culturali firmatarie dell’appello “Liberiamo cultura”, che nel frattempo sono diventate 80 perché tanti e tante esponenti del mondo culturale hanno firmato l’appello nelle settimane successive. Questa l’azione del nostro assessore collettivo di strada Antonello: che mette insieme energie, intelligenze e sensibilità non per fare vane richieste ma per innescare processi anche dall’esterno del palazzo.” recita una nota.
“Nella giornata di ieri la Regione ci ha comunicato che il Vice-presidente Gaetano Armao ha chiesto al dipartimento competente di provvedere, nelle more di quanto stabilito nel protocollo d’intesa, alla consegna del plesso al Comune di Messina per la custodia e la messa a disposizione per le bonifiche necessarie. È il primo segnale sul tema che arriva da Palermo dalla firma del protocollo ad oggi, nonostante i vari solleciti nostri e della precedente Amministrazione comunale.
Lo accogliamo con soddisfazione ma non smettiamo di vigilare affinché il dipartimento regionale competente provveda ad eseguire questo indirizzo e, soprattutto, affinché il Comune di Messina faccia la sua parte, solleciti la Regione e prenda infine in consegna il bene”.
“Aspettiamo che finalmente qualcuno/a a Palazzo Zanca – sindaco, assessori, consiglio comunale, commissione cultura – batta un colpo ed eserciti appieno i propri poteri esecutivi, di indirizzo o di controllo. Magari proprio chi sui temi della partecipazione dei cittadini e della cultura in questi mesi ha detto tanto, ma fatto poco. Noi continueremo a fare la nostra parte, insieme a tutte le realtà culturali che con noi stanno portando avanti questa battaglia”, concludono.