MESSINA. Fuori dai giochi Dafne Musolino, che con poco più di 45mila voti finisce alle spalle di Silvio Berlusconi, Giuseppe Milazzo e Saverio Romano. Malgrado l’imponente campagna elettorale del primo cittadino Cateno De Luca, la lettera inviata ai cittadini e il lungo tour in provincia e regione, il responso delle urne non ha premiato l’assessore messinese, che si piazza solo al quarto posto fra i candidati di Forza Italia. In tutto, i voti ottenuti in provincia di Messina dalla Musolino sono 23324, quasi 5mila in più di Milazzo. Schiacciante la vittoria in città, con 8mila voti (5mila in più dello stesso Berlusconi), così come nelle due “roccaforti” di De Luca, Fiumedinisi e Santa Teresa. Ma non basta.
Oltre all’affermazione cittadina e siciliana del M5s, che si riscatta parzialmente dal tracollo avuto nel resto dello Stivale con una vittoria schiacciante, fra i primi dati che balzano all’occhio c’è l’affermazione della Lega, terzo partito in riva allo Stretto e in provincia e seconda forza in regione con poco più del 20 per cento delle preferenze.
Per quanto riguarda i candidati, dopo il prevedibile Matteo Salvini, votato dall’incredibile numero di 181mila siciliani, Annalisa Tardino supera per circa 5mila voti Francesca Donato.
Fronte Partito democratico, che ha ottenuto il 18,48 delle preferenze, affermazione personale per Pietro Bartolo (135mila voti), che supera Caterina Chinnici e il sardo Andrea Soddu.
Vittoria al fotofinish, invece, per il grillino Ignazio Corrao, che prevale su Dino Giarrusso per appena mille voti; al terzo posto, molto distante, Alessandra Todde.
Quindi adesso dovrà ricominciare a fare l’assessore e pensare a una città sommersa di rifiuti mentre era a fare la campagna elettorale a spese nostre? Oh poveretta…
Un meridionale che vota per la Lega è come un fagiano che si iscrive all’Arci Caccia.