MESSINA. I bus elettrici sono arrivati a novembre, ma non sono mai stati messi in servizio. A lanciare il sasso nello stagno è l’ex assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, che si domanda, e domanda all’amministrazione, che fine abbiano fatto i mezzi ecologici, forniti dalla Byd Europe, filiale europea del colosso cinese dei mezzi per trasporto pubblico, nell’appalto che si è aggiudicata per cinque milioni e 135mila euro.

“E’ trascorso un anno da quando, nella veste di Assessore alla Mobilità presentai la nuova linea dei bus elettrici, elemento essenziale di una strategia di trasporto pubblico efficiente ed ecologico – spiega Cacciola – I bus finanziati con fondi europei (PON METRO) grazie al progetto presentato dalla nostra Amministrazione, sono arrivati a Messina nel novembre scorso.
L’attuale Amministrazione, tuttavia, da Novembre non li ha mai messi in servizio, né in linea dedicata (auspicabile), né su qualunque linea attualmente esistente”.

“Una diversa idea di trasporto pubblico non può giustificare tale scelta, che ha provocato e provoca un grave danno alla città, sia in termini ambientali che economici“, scrive Cacciola, che poi spiega meglio il senso del suo post. “Infatti, la spesa di gasolio per un bus tradizionale (diesel) è di circa 0,5 €/km mentre il con i bus elettrici si spendono 0,2 €/km di energia elettrica, se impiegati in sostituzione di altrettanti bus a gasolio, i 13 bus elettrici comporterebbero un risparmio di 780 € al giorno, cioè di ben 24 mila euro al mese“.

“Quindi nei cinque mesi di fermo – ricapitola l’ex assessore – Sono stati spesi inutilmente 120.000 euro. Sono stati bruciati inutilmente 130.000 litri di gasolio. Sono stati emessi in atmosfera 42 kg di PM (polveri sottili) e ben 208 tonnellate di CO2. Numeri non parole”, conclude Gaetano Cacciola.

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