20.40. Poco più di mezz’ora dopo l’inizio, il consiglio comunale viene aggiornato.

Politicamente, Cateno De Luca incassa, se non proprio un’altra vittoria, almeno un pareggio, e la certificazione che lassù qualcuno lo ama. Ieri, infatti, all’atto della votazione, che sarebbe stata sfavorevole per l’amministrazione, è andata via la luce, facendo saltare la seduta.

Per cui la quale (cit.), la diretta di lettera Emme termina qui

 

 

 

20.32. “Gli atti sui quali farsi un’idea sono stati trasmessi di un mese”, puntualizza De Luca, spiegando che il 7 febbraio erano stati messi a disposizione del consiglio comunale i bilanci 2016 e 2017 di TaoArte.

Emerge che il problema è che alcuni consiglieri, che non fanno parte della commissione cultura, non hanno ricevuto i documenti. Nel 2019. De Luca taglia il nodo gordiano: “Da domani gli atti delle commissioni siano mandati a tutti i consiglieri via email”. Nel 2019, ripetiamo se non fosse chiaro.

 

 

 

20.30. Più o meno dello stesso tenore l’intervento di Alessandro De Leo di Sicilia Futura, gruppo che aveva dichiarato ieri l’astensione dalla votazione (quindi praticamente la bocciatura).

 

 

 

20.28. Anche Cristina Cannistrà (Movimento 5 stelle) si accoda alla necessità di produrre relazioni per ulteriormente approfondire la questione in commissione. Praticamente “carta canta”.

“Più chiara ed inattaccabile trasparenza documentale”, invoca Alessandro Russo, che dal suo intervento sembra fortemente a favore della permanenza del Comune nella fondazione.

 

 

 

20.23. …tipo Massimo Rizzo (LiberaMe), che aveva già annunciato si sarebbe astenuto, e invece è stato convinto, come molti altri colleghi d’aula, da una riunione di dieci minuti a porte chiuse tra Cateno De Luca ed i capigruppo, in cui evidentemente il sindaco è riuscito a convincere i consiglieri della necessità di leggere alcune “carte”.

Rizzo però invita a un voto unanime sulla decisione se restare o uscire da taoArte.

 

 

 

20.22. Niente, De Luca non riesce proprio a uscire sconfitto dall’aula: il consiglio vota per rimandare la delibera in commissione per ulteriori approfondimenti. Ha votato favorevolmente alla posticipazione della trattazione anche chi avrebbe votato (o si sarebbe astenuto, il risultato è lo stesso) contro la delibera dell’amministrazione…

 

 

 

20.20. Due interventi a favore della mozione di Cateno De Luca di spostare la discussione dopo un ulteriore esame in commissione. Contraria (ma con distinguo) Antonella Russo del Pd (“Dobbiamo ascoltare i vertici di TaoArte ed esaminare altri documenti, altrimenti è inutile), mentre Salvatore Serra (Misto), che invece si dice genericamente d’accordo.

 

 

 

20.15. Confusi? Vi spieghiamo tutto noi, tranquilli. I debiti di cui parla Cateno De Luca, e dei quali il comune di Messina dovrebbe rispondere, sono lontani nel tempo, e risalgono alla trasformazione di Taormina Arte da comitato quale era dal 1983 fino al 2010 (composto da Comune, Provincia e comune di Taormina), in fondazione, passaggio avvenuto nel 2017: il passaggio ha richiesto il conferimento di un bene o un apporto finanziario, “al fine di rafforzare la situazione patrimoniale della costituenda fondazione”, si legge nella delibera. Il Comune ha offerto entrambi: il 18 maggio 2017 Palazzo Zanca ha pagato 120mila euro (i “famosi” 120mila euro che ad agosto dello scorso anno si disse, sbagliando, erano stati regalati dal Comune per la visita del Dalai lama a Messina), mentre nel 2015 aveva individuato l’ex ospedale di isolamento di Ritiro quale bene da conferire al patrimonio della fondazione (circostanza che era stata oggetto di esposto da parte di CittadinanzAttiva).

 

 

 

20.12. “Siamo stati irretiti in questa storia, e siamo stati tirati dentro con atti illegittimi“, sostiene De Luca, che ostenta assenza di timore di contenziosi.

 

 

 

20.10. De Luca chiede che la delibera torni in commissione per approfondimenti. Una mossa tattica, la sua, perchè al momento in aula non ci sono i numeri per far passare la delibera, e l’amministrazione potrebbe essere sconfitta. “La questione non è politica”, si affretta a smentire il sindaco, annunciando nuovi documenti, “ma di altro profilo”.

 

 

 

20.05.Cinque milioni di euro di debiti“, spiega Cateno De Luca, motivando l’uscita da Taormina Arte. Il Comune finanzia, partecipa, mette un bene e non ne ha alcun beneficio, aggiunge. Fin qui non fa una grinza. Poi spara: “C’è un grande interesse a che noi non usciamo, come ha fatto la Città Metropolitana, perchè sarebbe scoperchiato un vaso di Pandora”

 

 

 

20.02. La seduta si apre con un minuto di silenzio per l’assassinio di Alessandra Musarra, uccisa dal suo ragazzo.

 

 

20.00. Consiglio comunale chiamato al voto per decidere se uscire o meno dalla fondazione Taormina Arte. Una decisione presa dall’amministrazione di Cateno De Luca con una delibera di giunta in cui l’assessore alla Cultura Roberto Trimarchi  dichiarava l’intenzione di Palazzo Zanca di “rinunciare a far parte del novero dei soci fondatori della fondazione Taormina Arte Sicilia, e per l’effetto recedere unilateralmente dall’adesione per giusta causa”. (qui la storia)

Oltre che per il fatto in sè stesso, il voto di stasera è di una certa importanza perchè, per la prima volta da quando è sindaco di Messina, quindi da fine giugno, Cateno De luca potrebbe “cadere” politicamente, col voto dell’aula che sembra possa essere contrario rispetto alla proposta dell’amministrazione.

Dal canto suo, De Luca ha annunciato “scottanti rivelazioni” su Taoarte, che motiverebbero la sua scelta di uscire dalla fondazione.

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
trackback

[…] Messina esce da TaoArte (o forse no): la diretta minuto per minuto  Lettera […]