MESSINA. “Città metropolitana di Messina chiusa per fallimento”, recitava un banner apposto ai cancelli chiudi di Palazzo dei Leoni, sbarrati per la singolare protesta del sindaco Cateno De Luca, che ha deciso di mettere in ferie forzate 700 degli 840 dipendenti dell’ente, in segno di protesta contro l’annunciato default, provocato, ha spiegato il sindaco, non dalle cattive condizioni finanziarie (“12 milioni per il 2018”, ha conteggiato De Luca), ma dal prelievo forzoso di oltre venti milioni all’anno da parte dello Stato.
“Sostiene costi e non riesce ad assicurare i servizi e le funzioni. Io mi sono stancato. Se qualcuno ha deciso che le Città metropolitane devono fallire, allora da sindaco metropolitano quando dovrà fallire lo stabilisco io. Questo lo faccio per il bene della comunità e di chi sta all’interno di questo palazzo”, ha spiegato De Luca. “Basta con queste minchiate istituzionali: la mia decisione è irreversibile e non sarà revocata finché non ci sarà un provvedimento, e non escludo, se le cose dovessero proseguire così, di procedere coi licenziamenti collettivi“. Le ultime parole prima del caos.
Dall’altro lato del marciapiede, la Cgil aveva già istituito un presidio di protesta nei confronti della “provocazione” del sindaco, e alla fine dell’esposizione del sindaco, è partito il primo coro: “Abbiamo famiglia”, ha gridato uno dei dipendenti dell’ente all’indirizzo di De Luca, che ha controbattuto “anche io, e in più io mi assumo le responsabilità contabili”. Poi, la situazione degenera.
“Dopodiché vi chiedete, oltre il 50% che cazzo fa qua dentro, e io continuo a pagare stipendi. Se facciamo una ricognizione, oltre metà dei dipendenti non hanno cosa fare”, ha urlato De Luca, che mentre faceva per andare via, è stato “preso d’assalto” dai lavoratori. Volano parole grosse, l’auto del sindaco fa per partire, ma è bloccata dai più esasperati dei dipendenti.
De Luca scende dalla macchina e inizia un concitato faccia a faccia: urla, grida, spintoni, qualcuno accenna a un malore, il sindaco si incazza con tutti e intima alla polizia municipale, un’auto che nel frattempo aveva bloccato quello che restava della carreggiata di Corso Cavour non occupata dall’auto del sindaco di traverso sulla strada, di identificare i “facinorosi”. La cosa va avanti per una decina di minuti, con diversi focolari di protesta.
L’unica cosa giusta che sento dire dal sig. Sindaco è quella di ridurre il personale perché sono troppi la maggior parte non sa che fare ma lasciarli tutti senza stipendio non è accettabile
De Luca una delusione continua. Tante chiacchiere (anzi, urla da zallo) e zero fatti. Se si dimettesse a questo punto non mi dispiacerebbe neanche più.
spettacolo indecente
rimpiango la DC Il PSI e pure il PCI che Squallore!