MESSINA. Sarà una giornata campale, quella che in consiglio comunale che inizierà alle 11 e terminerà con una decisione che in un modo o nell’altro sancirà il futuro della città: se sarà dissesto, o se si tenterà la strada del piano di riequilibrio a vent’anni.
In consiglio comunale ci sarà la discussione sul “salvaMessina”, il documento che per una settimana ha avuto applausi e condanne, è stato limato, aggiustato, integrato e tagliuzzato, ha scatenato fazioni contrapposte e che contiene la manovra “lacrime e sangue” che Cateno De luca va spiegando da un mese quale unica via per uscire dal pantano economico finanziario del Comune di Messina. Altrimenti sarà dissesto. Solo che la discussione arriva nel momento peggiore.
Per Cateno De Luca, la settimana appena trascorsa è stata un disastro sotto pressochè ogni punto di vista: dal clamoroso fallimento del nuovo piano di trasporto dell’Atm, con il terrificante buco nell’acqua dello Shuttle, e con la semi sollevazione popolare alla notizia che domeniche e festivi il tram non passerà più, alla guerra senza quartiere che gli hanno fatto i sindacati Uil e Cgil (e le sigle che invece la guerra non gliel’hanno fatta hanno comunque ottenuto una vittoria con la modifica alle parti più discusse del SalvaMessina), fino al pasticciaccio della chiusura dello stadio San Filippo, la cui responsabilità per due volte il sindaco ha tentato di imputare ad altri, e che per due volte gli è stata rispedita al mittente.
Come la affronterà la giornata Cateno De Luca? L’aula non gli assicurerà l’unanimità sul “salvaMessina”, questo è ormai acclarato. Una parte del Pd voterà contro (il comunicato di Gaetano Gennaro è molto chiaro, in tal senso), e così dovrebbero fare anche i Cinque stelle, che stamattina, prima del consiglio, hanno radunato la deputazione nazionale e regionale per spiegare presumibilmente la loro contrarietà al documento. Il resto dell’aula ha numeri ampiamente sufficienti per far passare il documento, ma chiederà che da ora in avanti si lavori in sinergia tra sindaco, giunta e consiglio comunale: un’apertura di credito a condizione che i singoli provvedimenti vadano discussi e approvati con il consiglio.
Basterà? O De Luca terrà fede alle dimissioni che deve confermare o ritirare comunque entro martedi? Comunque vada, sarà una giornata che Messina ricorderà per parecchio tempo.
Ma cosa c’è da commentare…. Io credo che non dovrebbe essere così difficile capire qual è il bene dalla nostra città… Quindi decidere per il meglio… E chiaro che qualcuno non vuole questo…continuiamo a goderci altri 50 anni di Messina sempre la stessa…