MESSINA. Il nuovo corso Atm non convince i sindacati, le due parti si guardano in cagnesco, e lo sciopero è dietro l’angolo. Sono le sezioni trasporti di Cgil, Cisl e Uil, che hanno fatto il primo passo, chiedendo una convocazione urgente al nuovo management dell’azienda trasporti, per sciogliere quei nodi che potrebbero altrimenti portare ad incrociare le braccia aprendo nuovamente le procedure di raffreddamento, che erano state sospese.

“Alla luce dello stato di estrema criticità che ancora si riscontra nelle dinamiche delle relazioni sindacali con la proprietà di Atm – scrivono i tre sindacati – e le continue dichiarazioni in merito alla grave situazione economica finanziaria atte, a nostro avviso, solo a giustificare percorsi di privatizzazione del servizio pubblico, volontà politica ampiamente confermate dal sindaco di Messina, prendiamo atto che tale stato di cose mette a rischio il futuro stesso dell’azienda e occupazionale dei lavoratori, e pertanto visto il continuo succedersi di atti unilaterali del nuovo consiglio d’amministrazione, la non condivisione di queste organizzazioni sindacali del piano esercizio invernale, e i gravi attacchi mediatici alla dignità e ai diritti dei lavoratori, apriamo con la presente nuovamente le procedure di raffreddamento, che erano state sospese, attivando la prima fase di sciopero secondo la normativa vigente chiedendo specifico incontro all’ATM sui temi che riguardano privatizzazione del servizio, esternalizzazioni delle attività, piano di esercizio gommato e carichi di lavoro, copertura piante organiche autisti, annunciata disdetta del contratto integrativo, riqualificazioni personale, annunciati esuberi ZTL e  IV area, ordini di Servizio e riorganizzazione piante organiche”

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