MESSINA. “Sempre più Mistikid. De Luca sbraita, mistificando la realtà e raccontando falsità”. Non si fa attendere la replica dell’ex assessore della Giunta Accorinti Guido Signorino dopo il comizio show a Piazza Municipio di Cateno De Luca, che in “cupio dissolvi” a 360° ha puntato il dito sui numeri di Palazzo Zanca, lanciando pesantissime accuse all’ex amministrazione.

«I bilanci del Comune sarebbero falsi – sbotta Signorino – Quali? L’ultimo bilancio della giunta Accorinti è quello che lui ha presentato al Consiglio per ottenerne l’approvazione. De Luca si è reso correo di falso, e con dolo, visto che lui del falso appare consapevole, mentre l’amministrazione Accorinti afferma convintamente (e consapevolmente) che il bilancio è pienamente regolare e tutt’altro che falso. Ma forse è falso che il bilancio sia falso».

«Falsi sarebbero i bilanci dell’ATM – prosegue l’ex assessore –  Attestati da un collegio revisore presieduto dallo stesso professionista cui De Luca ha rinnovato fiducia. Mistikid ritorna col refrain che l’ATM produce debiti. È verissimo che sono cresciuti i debiti fiscali di ATM. E infatti sono in maniera perfettamente veritiera riportati nei bilanci. Ma i bilanci, certificati dai revisori, chiudono in pareggio (anzi in leggero attivo). Come mai? Perché a fronte di questi debiti l’azienda matura crediti esigibili nel complesso equivalenti. Piuttosto, qualche domanda: De Luca ha chiuso la pratica della “rottamazione delle cartelle” avviata dalla precedente gestione, che riduce il debito ATM di circa 9 milioni o ha solo perso tempo a cercare inesistenti illeciti precedenti? Tutti sanno che l’ATM è illegittimamente discriminata da parte della Regione. Il Sindaco-On.le De Luca siede in ARS per la “sua” Arismè (per la cui finanza, però, non pretende dalla Regione i famosi 140 milioni sbandierati; distoglie 45 milioni di risorse a progetti già previsti per la città); per l’ATM però non muove un dito. Non agisce, solleva polveroni, e accusa gli altri. Con quale scopo?».

Non solo. La replica continua sullo stesso tono. «Falso sarebbe il “contributo” ATM al piano di riequilibrio. De Luca dice che un’azienda in perdita non può dare utili al Comune. Non ha capito (proviamo a spiegarglielo) che il piano di riequilibrio non prevede che l’ATM dia utili, ma che il Comune realizzi economie riducendo il suo contributo all’azienda, secondo il “contratto di servizio”. È ciò che è accaduto, rispettando al centesimo le previsioni del piano»

E ancora: «Falso sarebbe l’utile corrisposto (23 milioni di euro in 10 anni) da AMAM, perché illegittimo. De Luca non ricorda (o non sa) che questa misura del piano (derivante dal piano economico-finanziario dell’azienda, allegato alla delibera del piano e avallata da un parere dei Revisori dei Conti che non ne eccepì la legittimità) è stata comunicata al Ministero ancora nel settembre 2014. Dopo oltre tre mesi il Ministero, esaminata tutta la documentazione ricevuta, produsse una articolata relazione nella quale chiedeva chiarimenti, integrazioni, nuova documentazione, ma senza nulla osservare sulla legittimità di questa misura che, dunque, fu ritenuta approvata dalla Commissione».

E poi: «Falso sarebbe il piano di riequilibrio perché fasulle le misure. Ma le misure del piano sono tutte suffragate da documentazione tecnica a suo tempo prodotta dai competenti Dipartimenti e allegata al piano stesso. Invece è falso che gli 85 milioni previsti in bilancio per pagare i debiti del passato tolgono risorse ai messinesi. È vero il contrario: sono risorse già esistenti o che provengono dal fondo governativo e che entrano nel circuito dell’economia locale per effetto della procedura del riequilibrio. Non ci sarebbero in caso di default. Anziché richiedere saggiamente una “consegna” da parte della precedente amministrazione (cogliendo la totale disponibilità immediatamente espressa in merito), De Luca ha fatto perdere tempo alla città cercando di scoprire magagne inesistenti. Avrebbe potuto dare impulso alle misure che necessitavano l’implementazione di progetti-obiettivo già definiti per produrre le risorse previste (es.: rendite catastali). Invece siamo qui ad ascoltare puerili tentativi di accreditarsi come bravissimo, screditando e diffamando i suoi predecessori. Evidentemente De Luca non è Maradona. Non abbiamo mai sentito che Maradona, per farsi dire bravo, dicesse che gli altri calciatori erano idioti incapaci. Uno è bravo (se lo è) perché è bravo, non perché dice che gli altri sono scarsi. E se uno per dire che è bravo ha bisogno di dire che gli altri sono scarsi, forse bravo non è».

Infine una domanda a De Luca: «Il bilancio 2018-20 approvato dal Comune è compatibile col piano di riequilibrio decennale. Grazie al lavoro della precedente Amministrazione la massa debitoria, si è “sgonfiata” di ben 80 milioni. Il periodo del riequilibrio è passato da 10 a 20 anni, con un orizzonte che, dal 2023 si sposta al 2033. Come mai De Luca non è in grado di programmare con un tempo doppio un riequilibrio finanziario sostenibile, nel quale recuperare le risorse non più realizzabili (che noi avevamo già azzerato) o quelle che hanno tardato a essere avviate? De Luca vuole che la città sia un palcoscenico su cui esibirsi o una comunità da governare e servire con intelligenza, capacità, umiltà?».

 

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