MESSINA. Il colpo di scena sarebbe davvero di quelli da premio Oscar: c’è una possibilità, molto remota ma esiste, che i consiglieri comunali “superino a destra” il sindaco Cateno De Luca, e si dimettano, facendo cadere il consiglio e provocando così anche la decadenza di sindaco e giunta. La proposta shock è stata discussa ieri da un piccolo gruppo di consiglieri, dopo l’annuncio di dimissioni da parte di De Luca, e lo sarà di nuovo stamattina, in forma poco più allargata. Lo rivela una fonte interna al consiglio che vuole restare anonima.
Una bomba che potrebbe deflagrare a Palazzo Zanca e che rappresenterebbe uno “schiaffo” al sindaco Cateno De Luca, riportando nelle mani dei consiglieri il loro destino, fino ad oggi in completa balìa dei desiderata del primo cittadino. Perchè si avveri, è necessario che a dimettersi sia il 60% dei consiglieri (quindi venti su trentadue, arrotondando per eccesso): ciò farebbe decadere anche sindaco e giunta e farebbe arrivare a Messina un commissario.
Ieri mattina, dopo l’annuncio di dimissioni da parte del sindaco Cateno De Luca, tra i (pochi) consiglieri presenti serpeggiava un certo malumore per essere stati ancora una volta additati come responsabili delle decisioni del sindaco, e un deciso disappunto. Che potrebbe trasformarsi in qualcosa di davvero deflagrante. E cioè che siano i consiglieri stessi a rendere “irrevocabili” le dimissioni del sindaco. Il problema è che la regola dei venti giorni di tempo per ripensarci, della quale il sindaco può approfittare, per i consiglieri non si applica: le loro dimissioni sarebbero immediatamente esecutive e davvero irrevocabili.
Cosa succederebbe invece nel caso in cui De Luca dovesse infatti mantenere fede al suo proposito di dimissioni? Commissario tipo Gaspare Sinatra (per sindaco, giunta e consiglio) o come Bruno Sbordone (per sindaco e giunta ma non per il consiglio, che resterebbe in carica)? La materia è controversa: secondo la maggior parte degli interpellati andrebbero tutti a casa, quartieri compresi. La legge regionale 7 del 5 maggio 2017, però, recita testualmente “la cessazione dalla carica di sindaco per dimissioni comporta la cessazione della carica della rispettiva giunta ma non rispettivo consiglio, che rimane in carica fino a nuove elezioni di effettuare il primo turno elettorale utile”.
Mentre la legge 6, del 29 marzo 2017, quindi di un mese e qualche giorno precedente, recita invece l’esatto contrario: “la cessazione della carica di sindaco per dimissioni comporta la cessazione della carica della rispettiva giunta e del rispettivo consiglio, e la nomina di un commissario”. La stessa norma fissa i venti giorni per l’efficacia delle dimissioni della quale si sta avvalendo Cateno De Luca.