MESSINA. Nel giro di qualche ora, dopo la Cisl, tocca alla Uil rispondere alle parole del sindaco, che ha parlato di pressioni “che rasentano la mafiosità” sull’argomento assunzioni all’Atm, dimostrando che ormai tra i sindacati e Cateno De Luca c’è una guerra in corso.
“Dovere ricevere sedicenti lezioni di legalità dal sindaco De Luca, il quale se non ricordiamo male è attualmente sotto processo per varie questioni, equivale, metaforicamente, a curarsi il diabete in pasticceria” ha così esordito il segretario generale UIL Messina Ivan Tripodi.
“Le ultime stucchevoli esternazioni del sindaco di Messina evidenziano incontrovertibilmente un nervosismo ed isterismo smisurato che sono tipici di coloro i quali non sono abituati al contraddittorio e non accettano il normale confronto civile e democratico. Registrare i quotidiani attacchi smisurati e ingiustificati contro tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori comunali e contro tutti i dipendenti delle società partecipate è assolutamente inaccettabile; per essere chiari fino in fondo ribadiamo che le roboanti minacce di De Luca, e di questo se ne faccia una ragione, non ci spaventano assolutamente” ha continuato Tripodi.
“Non ci stancheremo di ribadire a ogni piè sospinto che difenderemo con tutte le nostre forze il lavoro e i lavoratori e non permetteremo che il sindaco De Luca compia la macelleria sociale che ha pubblicamente annunciato. In tal senso, all’isterico sindaco desideriamo ancora una volta ricordare che Messina non è Fiumedinisi, né Santa Teresa Riva, vale a dire cittadine con dinamiche e problematiche assolutamente imparagonabili con la città di Messina. Il confronto e il dissenso sono parte integrante della storia democratica cittadina e certamente non potranno essere messi in discussione o cancellati da un sindaco che evidentemente mal sopporta la dialettica e le opinioni diverse” ha affermato il segretario UIL Messina.
“Pertanto, nel solidarizzare con tutti i dipendenti comunali e con i lavoratori di Atm, Amam e MessinaServizi, invitiamo il sindaco a non sparare nel mucchio: faccia i nomi e cognomi dei sedicenti responsabili dello sfascio cittadino!! Qualora decidesse di farlo noterebbe come la UIL è un’organizzazione libera e senza scheletri negli armadi. Questa libertà ci porta a ribadire che De Luca farebbe bene a uscire dai social e a confrontarsi con il Sindacato e il mondo del lavoro sul merito delle tante emergenze del territorio” ha concluso il segretario generale UIL Messina Ivan Tripodi.