MESSINA. Parte prima di ogni previsione lo sbaraccamanto di Messina. Non per scelta o per programmazione, ma per una serie di circostanze che hanno imposto un’accelerazione ai tempi: a Camaro, infatti, in sei baracche di via Cacciola si è verificato un cedimento strutturale a causa di una perdita della condotta idrica e fognaria che ha provocato uno smottamento del terreno, ed il danneggiamento delle casette che vi erano costruite sopra.
“Queste strutture sono abusive ed in parte realizzate su luogo che originariamente era suolo stradale”, ha scritto il sindaco Cateno De Luca, intervenuto insieme all’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli e a personale dell’Amam. “Nessuna struttura con certificato di agibilità e adeguamento statico potrebbe avere cedimenti e non è una perdita che determina i cedimenti. Sono le baracche che sono fatiscenti e senza nessuna struttura di sostegno e non si può vivere in delle strutture che hanno la minima perdita d’acqua sono a rischio crollo”, ha aggiunto De Luca.
E’ da qui, quindi, che inizia lo baraccamento. Lunedì saranno assegnate alle sei famiglie sfollate le abitazioni già pronte in un lotto di quarantasei alloggi. “Entro fine settembre completeremo lo sgombero della zona assegnando le altre 40 unità abitative agli aventi diritto già in graduatoria”, ha annunciato il sindaco. Gli alloggi sono quelli di Camaro Sottomontagna.
A margine dell’episodio, una polemica sollevata dal consigliere della terza circoscrizione Alessandro Cacciotto, che il problema lo aveva sollevato il 10 settembre, lunedi scorso, e lamenta una sottovalutazione da parte dell’amministrazione: “Apprendo che solo grazie ad una segnalazione AMAM si prende in considerazione il problema – ha scritto il consigliere di quartiere – ho appreso non dai soggetti istituzionali, bensì da alcuni residenti, dell’accaduto; la mia nota è stata evidentemente sottovalutata come spesso accade per i consiglieri di Circoscrizione, anche da parte di chi è stato consigliere circoscrizionale”.