MESSINA. “Si comunica che, fino alla cessazione della carica da deputato regionale, in coerenza col divieto di cumulo delle indennità, lo scrivente non percepirà l’indennità da sindaco. Sarà cura dello scrivente comunicare le variazioni”. È la lettera del primo di agosto con cui Cateno De Luca, deputato regionale ancora in carica e in attesa di dimettersi, comunica la rinuncia al minore dei due “stipendi”, quello da sindaco.

In qualità di primo cittadino, De Luca, guadagnerebbe 5.466,19 euro lordi al mese (calcolati attraverso un tortuosissimo percorso tra maggiorazioni e riduzioni percentuali dovuti a diversi parametri), mentre da deputato all’Ars percepisce 5.390 euro netti di stipendio base a cui aggiunge 3.500 euro al mese di diaria, quindi spese di viaggio e per l’attività politica (da rendicontare), più tutta una serie di bonus aggiuntivi a seconda della carica ricoperta all’Assemblea regionale siciliana (De Luca non ne ricopre). Il totale in busta paga è di circa undicimila euro. Nella dichiarazione dei redditi del 2016, depositata da tutti i deputati regionali al loro ingresso all’Ars, De Luca è risultato il più ricco, con un reddito, nell’anno fiscale, da circa 600mila euro.

Che conseguenze ha la doppia carica da sindaco e da deputato, che teoricamente non sarebbero cumulabili e potrebbero far sorgere problemi di incompatibilità (ma in realtà non lo è, a meno che qualcuno non lo contesti)? Nessuna, praticamente. Così come accadde per il sindaco Giuseppe Buzzanca tra il 2008 ed il 2012, è necessario che l’incompatibilità sia sancita da un tribunale: se nessuno sollevasse il problema giuridico, De Luca potrebbe rimanere sia sindaco che deputato regionale, nonostante le due cariche confliggano legislativamente tra loro.

De Luca ha comunque già formalizzato le dimissioni dalla carica di deputato regionale da fine luglio, a favore del primo dei non eletti, il suo “delfino” Danilo Lo Giudice, primo dei non eletti nell’Udc e sindaco di Santa Teresa di Riva (comune con popolazione al di sotto della soglia che fa scattare l’incompatibilità). L’ iter burocratico, che deriva dai tempi regionali, si concluderà a settembre. Il che gli consentirà di seguire da deputato l’iter legislativo sullo sbaraccamento

 

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[…] De Luca aveva annunciato più volte che si sarebbe dimesso da deputato per sanare la sua posizione. Ad oggi non l’ha fatto, lasciando la città nel dubbio che possa avere un piano B, non più sindaco ma deputato”, spiega Siracusano. […]