MESSINA. «Questa Presidenza stigmatizza le dichiarazioni affidate a un post con il quale il Signor Sindaco ha ipotizzato i possibili scenari in merito alla trattazione in Consiglio Comunale della delibera sulla costituzione dell’Agenzia per il Risanamento». A poche ore di distanza dall’ “avvertimento” ai consiglieri comunali da parte del primo cittadino, che ha messo le mani avanti ipotizzando cosa potrebbe succedere se l’aula, in cui non può contare su alcun consigliere, si mettesse di traverso, arriva la reazione a caldo del presidente del Civico consesso Claudio Cardile.
«Il signor Sindaco – si legge in una nota – interviene, ad avviso dello scrivente, in maniera inopportuna, non essendo ancora iniziata la discussione in aula e le eventuali dichiarazioni uscite a mezzo stampa riguardano singoli gruppi politici e non la totalità del Consiglio, tra l’altro tutte le dichiarazioni lette dallo scrivente evidenziano la volontà di voler effettivamente risolvere l’annoso problema del risanamento cittadino. Tuttavia il Signor Sindaco non può pensare che il Consiglio debba necessariamente approvare le proposte sic et simpliciter senza proferire verbo (come forse avviene nei piccoli comuni che ha amministrato precedentemente e nei quali vi era una maggioranza d’aula)».
«In questo consiglio comunale – prosegue Cardile – ci sono tantissime persone preparate che certamente in questi giorni hanno avuto modo di approfondire gli atti (non solo questa delibera, ma anche tutte le altre collegate), e saranno in grado di poter esprimere un proprio giudizio in coscienza. Il signor sindaco sostiene che “I Consiglieri comunali faranno ammuina… e che il dibattito… vuole affermare un diritto criminogeno – Tanto peggio, tanto meglio”. Bene, questa Presidenza non consente a nessuno di utilizzare queste affermazioni nei confronti di questi onorabili Consiglieri Comunali che hanno come unico obiettivo quello di eliminare le baracche a Messina».
«Sembra quasi che il Signor Sindaco – si legge ancora – voglia mettere il carro davanti ai buoi, ma questa Presidenza nel difendere l’operato del Consiglio ritiene che quest’ultimo debba essere lasciato nella tranquillità di poter trattare le delibera senza alcun condizionamento. In questo caso, a prescindere dal merito, la forma è sostanza e quella utilizzata dal primo cittadino è lesiva della dignità dei Consiglieri Comunali e della Istituzione che essi rappresentano».
«Inoltre – conclude il comunicato – le dichiarazioni del Signor Sindaco potrebbero generare (vedi commenti al post) delle reazioni inopportune da parte dei cittadini ed in particolare di quelli che vivono il disagio delle baracche. Si auspica che per il futuro si utilizzino i canali istituzionali e il confronto dialettico per la trattazione e l’analisi dei provvedimenti proposti dall’esecutivo»: