MESSINA. Privatizzazione dei rifiuti? Il comune di Messina ci ha già provato. E non è andata bene. Due gare deserte, guerra tra Messinambiente e Ato3, una multa dal garante per la concorrenza, e alla fine l’idea è stata accantonata. Adesso, Cateno De Luca, il nuovo sindaco di Messina, ci vuole riprovare, con una delibera di indirizzo in cui si ipotizza di affidare il servizio di raccolta ad un partner privato.
Tra novembre 2010 e giugno 2011, a provarci era stato Antonio Ruggeri, all’epoca commissario dell’Ato3, il gestore regionale del servizio rifiuti che a Messina era dato in concessione a Messinambiente, con risultati a metà tra lo scadente ed il disastroso. A dicembre 2010, invece che optare per il rinnovo, l’amministrazione guidata da Giuseppe Buzzanca optò per una gara per individuare un partner privato.
A bussare alla sede dell’Ato3, in via Cavalieri della stella, appena diffuso il bando è stata la Dusty Srl, impresa catanese di servizi ambientali nata nel 1982, che allʼAto3 ha chiesto per ben tre volte chiarimenti sul bando. Cosa ha chiesto esattamente lʼimpresa catanese? Lʼelenco del personale occupato con indicazione di livello, mansione, eventuale anzianità ed orario di lavoro nel caso di rapporto part- time. Una richiesta davanti alla quale Messinambiente, che avrebbe dovuto fornire i numeri all’Ato e che l’Ato avrebbe dovuto comunicare alla Dusty, fa melina. Nel frattempo, dopo altri due quesiti, lʼimpresa catanese aveva rilevato discrasie fra il capitolato dʼappalto e quello relativo agli oneri. Si bandisce la prima gara, a gennaio 2011, e va deserta.
E va deserta anche la seconda, a fine giugno dello stesso anno. A chiedere chiarimenti sul bando, di nuovo, la solita Dusty di Catania (fresca vincitrice del bando dellʼAto2 per 38 comuni tirrenici con un ribasso sulla base dʼasta di meno dellʼuno per cento) ed unʼimpresa di Lamezia. Nessuna delle due, però, ha ritenuto opportuno presentare offerta.
Due tentativi, niente di fatto, ma con una coda velenosa: la condanna ad una multa da 52mila eurto a carico di Messinambiente, per “un abuso di posizione dominante contrario allʼarticolo 102 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ndr), consistente nel rifiuto e ritardo a fornire informazioni necessarie ai fini del corretto svolgimento di due procedure di gara competitive per lʼaffidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti nel comune di Messina”. Firmato Giovanni Pitruzzella, presidente dellʼAutorità garante della concorrenza e del mercato.
Praticamente, ha spiegato l’authority, Messinambiente ha tergiversato nel fornire dati fondamentali per la gara per non perdere la sua posizione di concessionario per la raccolta dei rifiuti. Giova ricordare che sia Messinambiente che Ato3 erano partecipate al 100% dal Comune