MESSINA. “E’ la prima volta che Amam si dota di uno strumento di programmazione”. Lo sottolinea Sergio De Cola, assessore ai Lavori pubblici, mentre una slide spiega che, fino al 2018, l’Amam non è mai stata dotata di pos per pagamento con bancomat o carta di credito. Una situazione di arretratezza tecnologica, gestionale e “di concetto” alla quale il Comune e la stessa azienda intendono porre rimedio col piano operativo triennale 2018-2020 (con possibilità di estensione fino al 2022).

Cosa prevede, in sintesi? Ben 134 milioni di investimenti, abbattimento dei debiti da 97 a 40 milioni, 47 assunzioni entro il 2018, per riduzione delle perdite, ammodernamento della rete, acqua tutto il giorno e innovazione. Nel dettaglio, i 134 milioni di investimenti serviranno per  riduzione delle perdite, ammodernamento della rete, acqua tutto il giorno (53 milioni, con messa in sicurezza dell’acquedotto e mitigazione della vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo, riassetto delle manutenzioni e rifacimento delle reti), eliminazione rischi di inquinamento (70 milioni, 40 dei quali per il depuratore di Tono, poi interventi sui nodi Santa cecilia, Portalegni, Annunziata e la condotta “Carmine” e “Piazza d’Armi”, sei milioni per i depuratori di Mili e San Saba e sedici per sversamenti dei torrenti), individuazione di nuove fonti idriche (3,2 milioni: acqua ce n’è molta, ma è sparsa, quindi serve dissalazione delle acque marine, e fonti alternative in casi di emergenza), adeguamento del personale, miglioramento tecnologico (otto milioni per fotovoltaico, progetto idroelettrico, sistema informatico aziendale, telemetria e mappatura digitale di rete idrica e fognature).

Nel piano economico finanziario, poi i ricavi passano da 27 a 35 milioni entro 2022, l’utile lordo si piazza a tre milioni di euro, i crediti verranno abbattuti dai 95 milioni del 2017 a 35 del 2022, ed i debiti passeranno da 97 a 40 milioni.

Come si sosterranno questi investimenti? Ci sono 55 milioni già finanziati (e altri 25 coperti) dalla stessa Amam o attraverso risorse nazionali, poi altri 50 da coprire con le opere idriche per tre miliardi che il governo nazionale ha intenzione di finanziare. E poi c’è l’emendamento da 20 milioni di euro proposto in finanziaria regionale da Cateno De Luca per identificazione di nuove fonti e ammodernamento della rete. “Non ne abbiamo tenuto conto perchè la legge di stabilità è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale solo da qualche giorno ma ovviamente saranno i benvenuti, se dovessero arrivare, anche per altri investimenti”, ha spiegato De Cola

“Si parla di come dare acqua a tutti tutto il giorno, si parla di come togliere gli scarichi abusivi, si parla di come farla crescere, si dice che ci saranno nuovi concorsi per assunzioni”, ha continuato l’assessore, parlando di cosa c’è dentro il piano.

Francesco Bonanno, il nuovo amministratore alla prima uscita pubblica spiega che i piani d’investimenti e di copertura finanziaria sono stati approvati all’assemblea dei soci il 21 maggio ispirati a sviluppo, crescita e sostenibilità dell’azienda. “Crescita dei servizi, ristrutturazione già attuata dal precedente Cda (noi ci poniamo in assoluta continuità con quanto fatto dalla precedente governance), realizzazione di nuovi investimenti. E poi la partecipazione, sia recuperando la fiducia degli utenti nell’azienda, sia rendendo partecipi donne e uomini che lavorano in azienda. Siamo sottodimensionati, e contiamo di implementare le risorse umane per sostenere i nuovi servizi”.

“Questo piano nasce col contratto di servizio – spiega Claudio Cipollini, direttore generale dell’Amam – e si basa su quattro pilastri: persone, risorse finanziarie adeguate, qualità e trasparenza. Non riusciremo a fare tutto in tre anni, il piano si svilupperà in cinque anni. A partire dalla dotazione organica, che attualmente è la metà di quella che servirebbe (130 unità in totale entro il 2020, dei quali 47 entro il 2018 con bandi a luglio, alla scadenza dei contratti a termine ), sia dal punto di vista dirigenziale che di quella degli operai. Senza dimenticare – conclude Cipollini con una curiosità – che il corrispettivo in bolletta richiesto da Amam è minore del 28% rispetto alla tariffa media nazionale, che già è tra le più basse in Europa”.

 

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