Un secondo posto tra i più drammatici. È quello che raggiunge la Sicilia nella classifica di Save the Children sullo stato educativo dei minori, pubblicato l’11 maggio scorso. L’isola ha la seconda offerta educativa più povera d’Italia, solo la Campania fa peggio, come risulta nel rapporto Nuotare contro corrente, povertà educativa e resilienza in Italia.
Cioè è la seconda regione in tutta Italia ad “offrire meno opportunità ai propri bambini ed adolescenti – spiegano nel rapporto – più svantaggiati, dal punto di vista socio-economico e culturale, di attivare percorsi di resilienza educativa, far fiorire il proprio talento e perseguire i sogni. In troppi casi i bambini nuotano da soli contro corrente”.
È però addirittura prima per dispersione scolastica, i ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi sono in Sicilia il 23,5%, percentuale lontanissima “dall’Obiettivo stabilito dall’Unione europea nella sua strategia per la crescita sostenibile, di ridurre il tasso di Early School Leavers, sotto il 10% entro il 2030”.
Se poi in Campania, il 69,3% dei bambini e degli adolescenti non ha visitato un museo o una mostra, la percentuale sale al 69,8% in Puglia e al 71,2% in Sicilia.
Mentre l’isola è prima per numero di minori che non ha mai letto un libro, con 72.6, seguita dalla Campania con 69,4 e Calabria a 66. E per minori che non hanno mai utilizzato internet con un indice di 40.7, seguita dalla Calabria che raggiunge un lontano 36.4.
L’Indice di Povertà Educativa è il risultato dei punteggi in ciascuno degli indicatori selezionati da Save the Children in collaborazione con l’università di Tor Vergata: il valore di riferimento è fissato a 100.
“La classifica riflette quindi il punteggio di ciascuna regione – spiegano nella relazione – nell’Indice rispetto al valore nazionale. Punteggi superiori a 100 indicano maggiore povertà educativa, e di converso minori opportunità di resilienza per i bambini e gli adolescenti”.
L’indice della povertà educativa (Ipe) e la classifica delle regioni italiane
1 – Campania 127,8
2 – Sicilia 124,4
3 – Calabria 119,0
4 – Puglia 118,2
5 – Molise 114,5
6 – Abruzzo 108,1
7 – Basilicata 104,3
8 – Marche 102,0
9 – Sardegna 100,4
10 – Umbria 97,7
11 – Veneto 95,6
12 – Lazio 94,9
13 – Toscana 94,9
14 – Liguria 94,4
15 – Emilia Romagna 92,5
16 – Piemonte 92,1
17 – Lombardia 90,2
18 – Friuli Venezia Giulia 87,8
Gli indicatori utilizzari sono in tutto 12 e sono questi:
1 . percentuale bambini tra 0 e 2 anni senza accesso ai servizi pubblici educativi per la prima infanzia
2 . percentuale classi della scuola primaria senza tempo pieno
3 . percentuale classi della scuola secondaria di primo grado senza tempo pieno
4 . percentuale di alunni che non usufruisce del servizio mensa
5 . percentuale dispersione scolastica misurato attraverso l’indicatore europeo “Early Schoo Leavers”
6 . percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non sono andati a teatro;
7 . percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non hanno visitato musei o mostre;
8 . percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non sono andati a concerti
9 . percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non hanno visitato monumenti o siti archeologici;
10. percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non praticano sport in modo continuativo
11. percentuale di minori tra 6 e 17 che non hanno letto libri
12. percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non utilizzano internet
I minori siciliani in numeri
Mancata copertura nidi: 95,4
Classi senza tempo pieno primaria: 91,8
Classi senza tempo pieno secondaria: 85,3
Alunni senza mensa: 81,0
Abbandono: 23,5
Minori che non sono andati a teatro: 73,0
Minori che non sono andati a musei/mostre: 71,2
Minori che non sono andati a concerti: 82,2
Minori che non hanno visitato siti archeologici: 80,2
Minori che non hanno fatto sport: 63,9
Minori che non hanno letto libri: 72,6
Minori che non hanno navigato su Internet: 40,7
“Dal rapporto emerge che i quindicenni che vivono in famiglie disagiate – spiegano da Save the Children – hanno quasi 5 volte in più la probabilità di non superare il livello minimo di competenze sia in matematica che in lettura rispetto ai loro coetanei che vivono in famiglie più benestanti (24% contro 5%). Tuttavia, tra questi minori, spicca una quota di “resilienti”, ragazzi e ragazze che raggiungono ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie in gravi condizioni di disagio”.
https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/nuotare-contro-corrente-poverta-educativa-e-resilienza-italia.pdf