MESSINA. Nel quarantesimo anniversario della morte del giornalista Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi, si è svolto stamani nell’Auditorium del Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”, alla presenza del sindaco Renato Accorinti, dell’assessore alla Pubblica Istruzione Federico Alagna e delle associazioni antimafia cittadine, un confronto nel ricordo dell’attivista siciliano.

L’incontro, organizzato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e aperto alla cittadinanza, ha avviato un percorso di formazione, sensibilizzazione ed educazione ai temi dell’antimafia sociale. Alla giornata ha partecipato Giovanni Impastato, fratello di Peppino, con cui hanno dialogato gli studenti di numerose scuole della città in un momento di approfondimento della storia di Peppino e del movimento antimafia.

La giornata ha avuto l’obiettivo di far comprendere ai giovani ragazzi e ai cittadini presenti l’estrema attualità della lotta alla mafia legata ai diritti sanciti dalla costituzione nell’ambito dell’antifascismo e della giustizia sociale. Nell’occasione è stata allestita nel foyer del Palazzo della Cultura una mostra fotografica dedicata alla vita di Peppino Impastato seguita dall’intitolazione della stanza del sindaco al giornalista vittima di mafia. Durante la cerimonia è stata scoperta una targa in bronzo che sarà apposta negli uffici di Gabinetto a Palazzo Zanca.

L’immagine di Peppino fa capolino anche nella stanza di Accorinti, accanto alle effigi di Cristo, Ghandi, Mattarella e il clochard Vincenzo.

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