MESSINA. Sono messinesi i parlamentari regionali col portafogli più gonfio: Cateno De Luca, esponente di Sicilia Vera, eletto nell’Udc e andato via dal partito dello scudocrociato qualche giorno dopo le elezioni di inizio novembre per approdare al misto, e Franco De Domenico, neoeletto del Pd e fino alle regionali direttore generale dell’università di Messina. E’ quanto emerge nelle dichiarazioni dei redditi del 2017 (quindi relativi ai guadagni del 2006) degli inquilini di Palazzo dei Normanni.
La dichiarazione dei redditi di Cateno De Luca è quella di gran lunga più cospicua, arrivando a sfiorare i seicentomila euro di guadagni durante il 2016 (594.053 euro per l’esattezza), e doppia abbondantemente il pur facoltosissimo concittadino Franco De Domenico, che di redditi dichiara 205.879 euro. Al terzo posto si piazza Claudio Fava, eletto con la lista cento Passi con 190.446 euro.
Combinazione, dall’altro lato della classifica, tra i più “poveri” di palazzo dei Normanni ci sono altri due messinesi: Antonio Catalfamo di Fratelli d’Italia dichiara appena 6.820 euro: Poco di più per Giuseppe Galluzzo, bancario in aspettativa eletto nella lista Diventerà Bellissima, che nel 2016 ha guadagnato 7.949 euro. Catalfamo è quintultimo e Galluzzo sestultimo nella graduatoria dei deputati che hanno dichiarato di percepire redditi: ce ne sono due, infatti, che nel 2016 hanno guadagnato zero euro.
E gli altri messinesi? Bernadette Grasso, avvocato e già deputata nella scorsa legislatura, di Forza Italia ha dichiarato 90.287 euro, Luigi Genovese, ventiduenne studente (e amministratore delegato di due società) di Forza Italia 78.845 euro, Valentina Zafarana, insegnante e deputata del M5s 68.692 euro, Tommaso Calderone, avvocato penalista di Forza Italia 54.578, Elvira Amata, biologa e nel 2016 consigliera comunale di Messina (Fratelli d’Italia) 49.847 euro e Antonino De Luca, avvocato del M5s 29.766 euro.
Non è mancato il commento di Cateno De Luca, come di consueto affidato a Facebook. “Peccato che metà se non sono andati in imposte e tasse e metà per pagare il 50% delle spese per pagare i miei legali e consulenti per ben sette anni di guerra giudiziaria. Per la cronaca: il resto delle spese legali sono stati rateizzati per i prossimi 36 mesi …Ma nel 2018 non avrò il reddito del 2017 formato in gran parte di compensi di fine rapporto”
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