MESSINA. Tre liste: una “del sindaco”, una di Cambiamo Messina dal basso, ed una terza sotto l’egida del vicesindaco e assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola. Renato Accorinti cerca la riconferma sulla poltrona più alta di Palazzo Zanca, e muovendosi sottotraccia si è portato in testa nella gara alla definizione della squadra che ne sosterrà la candidatura.
Con la prima lista, quella di Cambiamo Messina dal basso, saranno candidati sicuramente due consiglieri (Cecilia Caccamo e Ivana Risitano) e tre assessori uscenti (Federico Alagna, Sebastiano Pino e Daniele Ialacqua). Il movimento si presenterà in tutti i quartieri con un candidato alla presidenza in tutte e sei le circoscrizioni: per il quinto, alla presidenza quasi sicuramente aspirerà l’attuale e apprezzato consigliere Ciccio Mucciardi, che recentemente ha aderito a Potere al Popolo, e troverà posto anche Tonino Cafeo, ex di Rifondazione comunista e principale sostenitore di Accorinti in questi cinque anni. Perchè la lista CMDB sarà “l’ala sinistra” dello schieramento che sosterrà la corsa a sindaco del professore di Educazione fisica. Sinistra Italiana, per esempio, ha rotto gli indugi e appoggerà il movimento in perfetta continuità con l’esperienza regionale dei “Cento passi” che ha portato Claudio Fava all’Ars: uno di questi sarebbe l’uscente Maurizio Rella. Da Potere al popolo, poi, potrebbero provenire altri candidati, visto che il movimento ha lasciato libertà di posizionamento ai suoi militanti. Non ci sarà invece, a meno di sorpresone, Liberi e Uguali: anche perché Maria Flavia Timbro è una delle ipotesi che il centrosinistra sta vagliando come candidata a sindaco.
Se quella di Cambiamo Messina del basso rappresenta la continuità, quella con capolista Gaetano Cacciola rappresenta invece la necessità di ampliare l’elettorato. Cacciola, che di sinistra non è (e ci ha tenuto a sottolinearlo dissociandosi pubblicamente dall’endorsement di Accorinti alla lista “L’altra Europa con Tsipras durante le europee del 2014), farà “l’ala destra”, deputata ad allargare il gioco ed arrivare sul fondo e crossare, tentando di costruire uno schieramento che guarda all’elettorato “sommerso” di Accorinti, la “maggioranza silenziosa”, spendendo i risultati che il suo assessorato ha prodotto in cinque anni di amministrazione. Atm in primis. Un arrivo a sorpresa potrebbe essere Giuseppe Sanò, consigliere del VI quartiere che per avvicinarsi ad Accorinti compie l’ardita mossa di abbandonare i Dr e Beppe Picciolo.