MESSINA. Pippo Trischitta non è mai stato un “difensore”. Casomai un attaccante, di quelli sanguigni, irruenti, che carica a testa bassa, magari senza troppa lucidità ma con coraggio da vendere, menando fendenti a destra e sinistra. È per questo che, anche quando difende, il consigliere comunale di Forza Italia “attacca”.
Stavolta tocca a Cateno De Luca, che da settimane ha sferrato un’offensiva senza quartiere contro la magistratura. Che Trischitta in questo caso difende. A spada tratta. Come sempre, i suoi pensieri il consigliere di Forza Italia li affida a Facebook.
“I giudici di De Luca sono gli stessi di Genovese per le cui vicende esultate – scrive Trischitta, che nella vita fa l’avvocato – Sono quelli di tutti gli arresti che hanno permesso di smantellare i clan mafiosi della città. Sono quelli scortati che rischiano ogni giorno la vita. Attaccarli è coraggioso? Tali attacchi, invece, secondo la mia opinione destabilizzano la Giustizia, galvanizzano i delinquenti, i mafiosi, quelli delle estorsioni, delle rapine e delle violenze alle donne. Io ho avuto tre avvisi di garanzia, mi sono difeso e sono stato assolto. In silenzio e nel rispetto della legge. Ogni giorno il Tribunale del Riesame modifica o conferma i provvedimenti cautelari in carcere o ai domiciliari emessi dal Gip. Il Tribunale del Riesame è stato istituito per questo”, conclude Trischitta.
A De Luca, poi, Trischitta riserva pure un bel carico di bile, in un post diverso : “Se De Luca è nato, vive ed abita a Fiumedinisi, perché viene infangata Messina e non Fiumedinisi? Perché le manifestazioni e le conferenze non le fa a Fiumedinisi? Messina non merita tutta questa pubblicità negativa, ci basta già il caso Genovese. Non ha mai fatto niente per Messina anche quando era deputato, niente di niente. Non ricordo un solo intervento a favore di Messina, ma solo a favore di Fiumedinisi. Pertanto, il fango sia buttato su Fiumedinisi o su Santa Teresa e non sulla nostra città. Di Messina si è preso solo i voti“.