MESSINA. Tornare a casa per le vacanze, cercare il relax e i luoghi amati dopo un anno di lavoro fuori ma ritrovarsi all’inferno. È il caso di un lettore che ha raccontato, mandando foto, la situazione di chi sta trascorrendo le ferie a Mortelle.
Si comincia dal capitolo acqua: da qualche giorno, infatti, ne arriva poca e molti abitanti sono stati costretti a chiamare le autobotti per riempire i serbatoi. Una penuria aggravata dalle pompe aspiranti presenti in parte delle abitazioni. Non si può fare la doccia? Pazienza, c’è sempre il mare. Peccato sia inaccessibile, però: l’unico, breve, tratto di spiaggia libera tra il Lido del Carabiniere e quello di Mortelle è inaccessibile per chi abita in zona, salvo che non si possieda una casa lato mare.
Il problema si lega al dispositivo di sequestro del Lido e dell’albergo di Mortelle, da cui era possibile accedere alla battigia. Già da prima la situazione era sorprendente, dal momento che soltanto la gestione della struttura permetteva il diritto di passaggio da una stradina. Dopo il provvedimento è chiuso anche questo accesso, così il mare è fruibile solo da tre o quattro proprietari delle ville sulla statale che hanno un affaccio diretto. In sostanza, per godere di una spiaggia libera si deve raggiungere l’Istituto Marino o spingersi fino al Lido “Spiaggia d’oro”, altrimenti l’ingresso è a pagamento.
Altre note dolenti sono l’illuminazione pubblica (che la sera è carente) e la spazzatura ovunque. Persino i rami degli alberi sono rimasti a terra dopo la potatura, impedendo l’attraversamento, mentre la spazzatura si accumula davanti agli stabilimenti chiusi.
Insomma, agli occhi di chi è tornato da fuori, ma anche di chi la vive quotidianamente, Mortelle sembra una frazione abbandonata e nulla più. Alla faccia del passato, che la vide protagonista delle estati messinesi.
[…] Prima gli scheletri fatiscenti degli alberghi e dei lidi che per decenni hanno rappresentato il fiore all’occhiello del turismo in città, […]