PALERMO. La centunesima edizione della Targa Florio, il celebre rally che si corre nell’entroterra palermitano, sulle Madonie, finisce in tragedia.
E’ morto il pilota messinese cinquantatreenne Mauro Amendolia, uscito di strada durante il primo passaggio della prova speciale Piano Battaglia. La sua Mini Cooper numero 29, poco dopo le 11.30 a Isnello, a dieci km e mezzo dall’inizio del tratto cronometrato, è uscita violentemente di strada, travolgendo anche un commissario di percorso, Giuseppe Laganà, morto anch’egli. La gara è stata annullata.
La figlia Gemma Amendolia, che le faceva da navigatore per la Targa Florio, è rimasta gravemente ferita nell’incidente, ed è stata ricoverata all’ospedale Madonna dall’Alto di Petralia Sottana. La ragazza è stata sempre vigile e cosciente, presentava un trauma al braccio con una ferita che è stata suturata. Sono state escluse emorragie cerebrali, ma è stata messa comunque in coma farmacologico. La ragazza è in prognosi riservata, ma durante la conferenza stampa indetta dagli organizzatori della gara, il medico Davide Di Fabrizio si è dichiarato fiducioso che ce la possa fare. Al momento Gemma Amendolia è ricoverata a Palermo nel reparto di terapia intensiva.
I soccorsi sono giunti poco dopo, ma medici giunti sul posto non potevano fare altro che constatare che pilota e commissario erano deceduti. Gemma Amendolia è stata estratta cosciente dai rottami e accompagnata all’ospedale di Patralia Sottana, trasferita poi in eliambulanza in un reparto tecnico adatto nel capoluogo.
Secondo il direttore di gara Marco Cascino, l’incidente è avvenuto in un tratto rettilineo subito dopo una curva. Il Commissario era in posizione sicura, a due metri dalla strada in un tratto rettilineo. “Fatalità”, secondo gli organizzatori: il luogo dell’incidente era considerato non a rischio.
In realtà, il pilota dell’equipaggio partito da Cerda sarebbe stata Gemma, che nella scheda di iscrizione alla gara era registrata come pilota, col padre come navigatore. Nella prova speciale in cui si è verificata la tragedia, il padre Mauro, rallysta di lunga esperienza l’aveva però sostituita al volante, probabilmente a causa delle condizione proibitive del manto stradale.
Nonostante si stia indagando per ricostruire le cause dell’incidente, occorre segnalare che la prova speciale si è corsa in condizioni proibitive: in alcuni tratti, i piloti testimoniano di aver trovato persino la neve. Le scuderie non erano preparate a questa eventualità, e molti piloti sono partiti per la prova speciale con gomme da bagnato, non specifiche per i fondi innevati.
Mauro Amendolia aveva 53 anni, era perito assicurativo ed era molto conosciuto nell’ambiente motoristico messinese e siciliano, sia dall’abitacolo delle numerose vetture con le quali gareggiava in rally, cronoscalate e pista, sia come organizzatore, ed anche come proprietario della scuderia Messina Racing Team.
La figlia Gemma, laureatasi in architettura a Reggio Calabria qualche settimana fa, ha seguito le sue orme sin da piccola, partecipando, nonostante la giovane età, a molti rally, da pilota e copilota, in coppia con navigatrici donne, spesso anche con la sorella Valentina.
Nel video, sotto, la partecipazione di Mauro Amendolia, navigato dalla moglie Sara Villari, all’edizione del centenario della targa Florio, lo scorso anno, che aveva vinto nella sua categoria al volante della Fiat Punto super 1600. La stessa corsa che oggi gli è stata fatale.