TAORMINA. Un percorso durato anni che, finalmente, potrebbe vedere la luce. Quello di quest’anno, infatti, potrebbe essere l’ultimo Festival del Cinema gestito dal “vecchio” Comitato Taormina Arte, destinato a passare il testimone alla “Fondazione Taormina Arte Sicilia”. Tutto è iniziato, dopo tre anni di crisi, a gennaio 2016, quando l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, ha nominato Pietro Di Miceli, suo capo di gabinetto, commissario ad acta per operare la riconversione in fondazione, in applicazione dell’articolo 35 della legge 2 del 2002, che disponeva espressamente la trasformazione degli enti lirici e artistici siciliani. Nell’arco di un anno, il 13 febbraio scorso, davanti al notaio, è stata assunta la delibera di trasformazione.
IL PATRIMONIO. I passaggi successivi? In primo luogo, il conferimento dei beni da parte dei tre soci del Comitato: la Città Metropolitana darà l’Hotel “Panorama di Sicilia” di Castelmola e la caserma dei Carabinieri vicino al Palacongressi, il Comune di Taormina la ex Pretura (attualmente utilizzata da Taoarte per una mostra sul Festival) e quello di Messina un immobile dell’ex Mandalari (che però risultava inizialmente non disponibile). La Regione, quarto socio della Fondazione, secondo la legge dovrà dare per tre anni un contributo pari a quello attuale: 786 mila euro.
DEBITI E CREDITI. Parte integrante della fase di trasformazione, anche l’eredità lasciata dal vecchio comitato, composta da debiti al 31 dicembre 2016 pari a un milione e 250 mila euro verso fornitori e una situazione analoga spalmata fino al 2022 di oneri previdenziali. Per quanto riguarda le poste attive, in seguito a una perizia del Tribunale di Messina, è stato fissato il valore del marchio e dell’archivio in 2 milioni 750 mila euro più un milione di euro di beni mobili.
CHI COMANDA. La presidenza del consiglio di indirizzo della Fondazione toccherà al sindaco di Taormina, ma la figura centrale sarà quella del sovrintendente (posto che il segretario generale del Comitato, Ninni Panzera, ha detto di non volere), che sarà individuato in una terna di nomine proposte dal consiglio di indirizzo e deciso dall’assessore. Una volta approvata la delibera di trasformazione, la Regione dovrà nominare un commissario straordinario per portare a termine la trasformazione nel 2018. Gli organi, in sintesi, saranno il consiglio, il presidente, il sovrintendente e il collegio dei revisori. Previsto, infine, un quinto componente privato. La Fondazione, inoltre, proverà a riagguantare i contributi ministeriali per le attività musicali, nel frattempo perduti.