PALERMO. Diciotto pagine di “visto”, “considerato”, “ritenuto”, per imprimere un’accelerazione alle Srr, società di regolamentazione dei rifiuti che avrebbero dovuto rappresentare l’uscita dall’eterna crisi dei rifiuti per la regione Sicilia, ma che in realtà non sono mai partite realmente.

Il governo regionale guidato da Rosario Crocetta tenta per l’ennesima volta di porre rimedio al caos nel settore rifiuti, ed emana un’ordinanza, dal titolo altisonante di “Ricorso temporaneo ad una speciale e temporanea forma di gestione dei rifiuti nel territorio della regione Siciliana per pervenire al definitivo avvio operativo delle società di regolamentazione dei rifiuti e della piena attuazione della legge regionale 8 aprile 2010 n.9, ed evitare vuoti gestionali”.

Una volta preso fiato, il significato dell’ordinanza è facile: dal 15 febbraio, i presidenti delle Srr che non avranno avviato le pratiche saranno commissariati, ed entro marzo dovranno essere costituite le strutture di gestione che non sono riuscite a partire in sette anni.

Entro il 15 febbraio i commissari (per le Srr Messina e Messina provincia Ettore Ragusa) devono adempiere al passaggio del personale dalle varie Ato (in liquidazione dal 2011) alle Srr. Se i comuni non hanno ancora individuato il gestore del servizio di raccolta e spazzamento, il commissario deve costituire due società di scopo: una per gestire gli impianti (art.2 dell’ordinanza) e una per gestire il servizio (art.1). Entro marzo.

Un mese per adempiere ai compiti per i quali non è bastato un settennato, trascorso tentando di risolvere gli apparentemente irrisolvibili problemi  degli scarsi quantitativi di differenziata e dell’impossibilità legislativa di costruire nuove discariche 

Come impatta l’ordinanza su Messina? A parte gli aspetti gestionali, il risultato più tangibile lo avrà su Messinambiente: perchè il personale, che rientra nella dotazione organica approvata dalla giunta regionale di più o meno 454 unità, dovrà essere riassorbito dalla Srr entro 15 giorni. Ne restano fuori 104 che una volta individuato il gestore del servizio saranno riassorbiti.

Paradossalmente, viste le procedure di creazione della MessinaServizi Bene Comune in fase avanzata (il voto in aula avverrà all’inizio della prossima settimana), si potrebbe creare la situazione in cui la Srr individua e crea le due società di scopo, con tutti i costi di gestione del caso, e il comune di Messina ha invece pronta la nuova società alla quale affidare il servizio. Con costi complessivi doppi

 

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